Teatro

Ritorno al passato alla Scala di Milano, con 'Il lago dei cigni' di Ratmansky

Ritorno al passato alla Scala di Milano, con 'Il lago dei cigni' di Ratmansky

Debutta alla Scala Il lago dei cigni nella messa in scena di Alexei Ratmansky: dal 30 giugno al 15 luglio il Corpo di Ballo scaligero torna sui passi di Petipa e Ivanov.

Innovazione e continuità: arrivati a questo punto della storia del Balletto e del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, potremmo sicuramente dire che è un momento mai accaduto sinora. Lo si è capito ancor di più durante la presentazione del nuovo “Lago dei Cigni” che debutterà giovedì 30 giugno con repliche fino al 15 luglio nella messa in scena di Alexei Ratmansky.

Da un lato c’è ancora appunto Ratmansky il quale, dopo l’esperimento de “La Bella Addormenta” propone una nuova ricostruzione filologica de “Il Lago dei Cigni” basato sulle notazioni Stepanov custodite alla Harvard Theathre Collection. Si torna dunque sui passi di Petipa e Ivanov al Teatro Mariinskij nel 1895, senza cigno nero ma con una Odette/Odile che avrà solo il tutù di un colore un po’ più scuro, non rigido e corto come lo abbiamo sempre visto, ma più a forma di campana fino a metà gamba come si usava in origine e soprattutto abolendo le piume che da sempre hanno fatto parte dell’immaginario collettivo.

Questa ricostruzione – ha spiegato il coreografo russo – è più simile alle messe in scena che si vedevano negli anni Trenta niente port de bras con mano all’infuori a mò di ala di cigno che aveva introdotto la Vaganova, per essere fedeli al primo allestimento di Petipa. E poi ancora – continua Ratmansky - vengono introdotti due momenti che si erano persi nel tempo come il ballo di otto piccoli cignetti neri (allievi della Scuola di Ballo del Teatro alla Scala) e il grande ballo del primo atto con venti coppie in scena”.

Nei ruoli di Odette/Odile  e di Siegfried si alterneranno Nicoletta Manni con Timofej Andrijashenko, Vittoria Valerio con Claudio Coviello e Martina Arduino con Nicola del Freo.

Dall’altra c’è Mauro Bigonzetti, nuovo direttore da pochi mesi del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala il quale, dopo un primo  momento di disorientamento dei danzatori  preoccupati nel vedere un cartellone di danza 2016/2017 in cui effettivamente di balletti classici di repertorio se ne vedono veramente pochissimi , afferma in conferenza stampa che "è importante salvaguardare le coreografie originali e sta a noi coreografi e direttori sperimentare senza limiti”.

In effetti la Stagione 2016-2017 porta un aumento dei titoli, che saranno  sette, con quattro creazioni: una nuova Coppélia in apertura di stagione firmata dal nuovo direttore Mauro Bigonzetti, ed una nuova Shéhérezade, che si associa nella stessa serata a La Valse affidata a Eugenio Scigliano, coreografo che ha già dato prova di qualità artistiche ed espressive con diverse compagnie italiane e non solo. Un progetto coreografico che verrà affidato ad alcuni artisti del balletto scaligero, sempre sotto la supervisione di Bigonzetti, che si concentra sull’universo di Händel.

I titoli in cartellone saranno sette ma i balletti nove, essendo due serate strutturate in dittico. Accanto alle nuove produzioni, Petruška e Le sacre du printemps  a evocare il mondo, le atmosfere e il fermento della creatività dell’inizio del secolo scorso ci sarà anche Sogno di una notte di mezza estate di Balanchine e Romeo e Giulietta di MacMillan, che sono parte della storia del Balletto scaligero e del Teatro stesso, avendo entrambi allestimenti realizzati appositamente per la Scala, e il Lago dei cigni di Ratmansky, nato in coproduzione con Opernhaus Zürich e che a giugno entrerà per la prima volta nel nostro repertorio, replicato a luglio 2017”.

Info, dettagli e cast leggi la SCHEDA DELLO SPETTACOLO.

www.teatroallascala.it